Ottimizzazione Aziendale

Smart Working: cos’è e perché ha rivoluzionato il lavoro

Sempre più aziende in Italia e all’estero utilizzano lo smart working. Conosciuto in gergo anche come lavoro agile, permette al dipendente di responsabilizzarsi e di organizzare al meglio la propria giornata lavorativa. Ci sono importanti benefici per il lavoratore ma anche e soprattutto per l’azienda.

Che cos’è lo smart working

La pandemia ha avuto tanti effetti sulla società moderna modificandone i comportamenti, anche per quanto concerne l’aspetto lavorativo. Tra le principali conseguenze c’è il largo uso del cosiddetto smart working, conosciuto anche con il termine di lavoro agile. In realtà, prima dell’avvento del Covid-19, già esistevano alcune aziende che avevano voluto investire su questo genere di attività con il chiaro obiettivo di far crescere i propri dipendenti, fissando obiettivi a breve e medio termine, concedendo loro la possibilità di gestire la giornata lavorativa. Una filosofia che indubbiamente permette numerosi vantaggi tra cui abbattere i costi per l’azienda e per il lavoratore. Da sottolineare che lo smart Working è differente dal telelavoro. Nel primo caso, infatti, le aziende prevedono una vera e propria forma contrattuale, dando la possibilità al lavoratore di godere di maggiore flessibilità e autonomia nella gestione dei flussi lavorativi.

Per quale motivo le aziende pensano allo smart working

Anche in Italia, a prescindere dalla pandemia, ci sono sempre più aziende e piccole e medie imprese che hanno deciso di utilizzare questa forma di attività per perseguire l’obiettivo di abbattere i costi ma anche migliorare la produttività. A conferma di come nel nostro Paese venga preso sempre più in considerazione lo smart working, c’è un studio condotto dal Politecnico di Milano che ha preso a campione alcune aziende italiane che hanno un numero di dipendenti che varia da un minimo di 10 a un massimo di 250. I risultati sono stati abbastanza sorprendenti, soprattutto se si tiene conto come il tessuto produttivo italiano sia abbastanza tradizionale e solitamente meno incline alle innovazioni, rispetto a quello di altri Paesi. Nello specifico, circa 1 azienda su 10 ha dichiarato di utilizzare lo smart working e di disporre delle attrezzature necessarie per consentire questo genere di attività ai propri dipendenti. Quasi 2 aziende su 10 utilizzano già da tempo lo smart working anche se non dispongono di una struttura organizzata per questo genere di novità. Questo significa che il 30% delle aziende italiane già ne fa uso. C’è poi un 3% che ha dichiarato di voler prendere in considerazione questa opportunità in futuro e un 6% che invece vuole prima adeguarsi da un punto di vista strutturale. Complessivamente in Italia, prima dello scoppio della pandemia, erano già circa 570 mila i lavoratori che collaboravano con le proprie aziende in modalità smart working. Tra l’altro ci sono anche delle ragioni abbastanza condivisibili per le quali i lavoratori tendono a chiedere ai propri datori l’opportunità di utilizzare sempre più spesso lo smart working. Innanzitutto permette maggiore flessibilità con l’eliminazione di vincoli dal punto di vista spazio – temporale con il lavoratore che si sente più libero di gestire l’attività. Inoltre si abbattono i costi per il lavoratore che non deve più recarsi presso il posto di lavoro e si riducono i tempi per questo genere di spostamento. In ultimo, ma non per importanza, c’è un aumento della soddisfazione professionale grazie alla possibilità di poter organizzare la propria giornata come meglio si crede.

I benefici dello smart working

Lo smart working è in buona sostanza una nuova forma di organizzazione dell’attività produttiva per le aziende, con i lavoratori che possono godere di maggiore flessibilità e libertà. Per i dipendenti si abbattono i costi per recarsi al lavoro, si riducono quei tempi morti per gli spostamenti e ci sono dei vantaggi anche per quanto riguarda l’azienda. Infatti, l’impresa abbatte i costi logistici, per cui può disporre di una struttura meno capiente ed inoltre c’è la possibilità di creare un team digitale diffuso capace di interagire e collaborare anche da remoto e non solo all’interno dello stesso ambiente chiuso. Tra l’altro, alcuni studi hanno dimostrato che lo smart working consente di abbattere le emissioni di anidride carbonica nell’aria e di migliorare la percezione di professionalità che l’azienda ha agli occhi dei suoi stessi dipendenti, il che è certamente importante.

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